L’urlo dei marò, “abbiamo ubbidito e siamo ancora qui!
“Abbiamo ubbidito e dopo due anni siamo ancora qui!”. Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò trattenuti in India, sono stanchi e irritati. E non lo nascondono usando, forse per la prima volta, toni duri. In uniforme bianca appaiono sul video in collegamento web da New Delhi con il parlamento per la Festa della Repubblica.
La seconda parata militare alla quale non possono partecipare a causa della loro condizione di militari italiani, di fatto, sotto sequestro in India perche’, da due anni ad oggi, lo Stato italiano non e’ riuscito a risolvere una vicenda di prevaricazione dell’India nei nostri confronti ne’ a coinvolgere in alcun modo l’Europa per far si’ che i due maro’ potessero rientrare in Italia ed avere il processo nel nostro Paese per dimostrare la loro innocenza. Più diplomatico nelle parole, ma altrettanto deciso, il ‘collega’, Massimiliano Latorre. “Quello che possiamo fare è comportarci da militari e da italiani: soffrire con dignità nell’attesa che questa storia abbia termine”. Purtroppo ubbidienza, abnegazione e fiducia nel proprio Paese fino ad oggi non sono serviti per far tornare a casa due servitori dello Stato che, per aver fatto fino in fondo il proprio dovere, si ritrovano ostaggio di un Paese che non ha garantito loro alcun garanzia processuale e del quale i tanti fatti di cronaca a danno di donne innocenti descrivono la capacita’ di rispetto dell’essere umano e dei suoi diritti fondamentali. Il fatto che, due anni, questi nostri figli siano ancora nelle mani dell’India brucia ancora di piu’ nella giornata della festa della Repubblica dove fa male piu’ intensamente la loro assenza. La speranza e’ che i nuovi spazi di confronto con il nuovo governo indiano di Modi e anche sulle opportunità che l’Italia potrà giocare con la presidenza del semestre europeo possano segnare un punto di svolta. Per il momento possiamo solo ringraziare Salvatore e Massimiliano e le loro famiglie per la lezione di vita, di professionalita’ e di attaccamento al proprio Paese che ci stanno dando. Ai rappresentanti delle Istituzioni una sola parola: Vergognatevi!