La crisi della politica e la sfiducia galoppante tra gli elettori, sarà stata anche la voglia di mare, ma un dato è certo, circa il 60% degli elettori non si è recato alle urne. L’aumento dell’astensione è il fallimento della democrazia. La politica e in primis il Presidente della Repubblica, non possono continuare a voltarsi dall’altra parte. Le forze politiche dovrebbero dedicare meno tempo ai “social” e molto più tempo alla “socialità”, cioè ai tanti e gravi problemi che attanagliano l’ottanta per cento degli Italiani. Intanto al ballottaggio di ieri sera, sette città su tredici vanno al centrosinistra, confermando che il centrodestra perde quando si divide come è successo in queste amministrative. Come non ricordare che al primo turno il centrodestra unito vinse in nove città su tredici. Chissà se la lezione l’hanno capita. Sempre più in crisi la Lega che perde in tutto il nord, favorendo la crescita di Giorgia Meloni che ha portato Fratelli d’Italia al 25,7%. Non va meglio nel centrosinistra dove il M5S ha raggiunto percentuali ad una sola cifra, 6,9% e, dopo la scissione, è stato superato da Forza Italia che si assesta al 9,7% . In autunno ci sarà l’appuntamento con le regionali siciliani, il centrodestra continuerà nella politica del suicidio dividendosi? Noi ci auguriamo che trovino la sintesi per sostenere, compatti, la ricandidatura di Nello Musumeci, Presidente uscente e che ha ben governato la Sicilia, tenendo fuori dall’Istituzione mafia e clientelismo.