Berlusconi: è stato un comlotto!
di Salvatore Ronghi
D’alema sa bene che in “democrazia” i colpi di stato non si fanno con i paracadutisti e i carri armati ma con i banchieri, con il mondo dell’alta finanza e con I Presidenti della Repubblica quantomeno accondiscendenti. Le affermazioni dell’ex Segretario al Tesoro americano Tim Geithner confermano ciò che Berlusconi sostiene da tempo, cioè che le cancellerie Tedesche e Francesi ordirono un vero “colpo di stato” contro lItalia attraverso lo spread e, quindi, scatenando le pressioni finanziarie nei confronti del nostro Paese. Il Colle sapeve e condivideva, tant’è che pensò di mettere in campo il più vicino ai tedeschi e francesi, Mario Monti, per lo scopo nominato senatore a vita. Il ” colpo di stato” del 2011 mandò a casa Berlusconi, eletto dal popolo, e il centrodestra, avviando la stagione degli inciuci e dei Presidenti di Consiglio non eletti. Vedi Letta, Renzi oltre al noto Monti. Il regista sempre lui: Napolitano. Oltre alla vicenda politica va ricordato che il “golpe” del 2011 costò decine di miliardi all’Italia e norme restrittive e dolorosissime per gli Italiani che hanno pagato tributi come mai nel passato. Tributi economici e ancora più pesanti quelli sociali. Si sono suicidati decine e decine di piccoli imprenditori portati all’esasperazione, i disoccupati sono aumentati all’inverosimile e le famiglie povere sono triplicate. Il tessuto produttivo è allo smantellamento puro e la crescita del Paese appare sempre più una chimera. Berlusconi ha ragione. Napolitano tenta una scialba difesa ma il grande Totò avrebbe detto: ma mi faccia il piacere!